Minimalista, ricercato nei particolari, con pochi tavoli. I fratelli Matteo e Riccardo Vergine (il primo chef, l’altro maître),propongono una
cucina che non segue le mode, ma pratica il ritorno alla selvaggina, alle carni e ai pesci e che non provengono dagli allevamenti, al quinto
quarto, alle cotture che non conoscono il sottovuoto, ma solo il fuoco.